tutte le vie sono attrezzate a fix da 10mm, soste predisposte per la calata in corda doppia.

Le vie chiodate dal basso sono state prima tracciate, disgaggiate e pulite dall'alto.

"l'armandone"

Esposizione: sud-est
Settore:
placche gialle
Lunghezza della via:
120 m
Difficoltà: TD
Grado obbligatorio: 6a
E' uno degli itinerari tra i più frequentati della Sbarua. La notorietà della via è dovuta non solo alla bellezza della linea ma anche alle numerose polemiche che si sono succedute a proposito dello scavo di alcune prese, sul quinto tiro di corda, indispensabili per la progressione in libera sul grado medio della via e di polemiche relative all'aver cancellato la via Armando. Parte del primo tiro e interamente il secondo tiro appartenevano in effetti a questa via che, da decenni però, non contava ripetizioni a causa di una chiodatura obsoleta, di una forte discontinuità nelle difficoltà e di molti punti di roccia instabile.
accesso: dal rifugio, imboccato il sentiero per il colle Aragno, si risale la pietraia tra le "placche gialle" e il settore "rivero" adiacente, In breve si perviene all'attacco della via (10min dal rifugio).
descrizione: l'attacco della via è ai piedi di un avancorpo (sempre un po' sporco) appoggiato alla parete.
1°tiro: 30m, 6a, si sale l'avancorpo e si attacca la parete in una serie di diedri solcati da fessure verticali, l'ultimo un po' in obliquo esce in sosta.
2°tiro: 20m, 6a/b, muro solcato da spaccatura verticale fino ad uno strapiombo poi imponente tetto da superare a destra in un diedro, sosta dopo il ribaltamento.
3° tiro :15m, 6a, si attacca una fessura a destra della sosta fino ad un albero poi salti di roccia sulla sinistra ed infine muretto con fessure orizzontali. sosta su comoda cengia.
4°tiro: 20m, 6a+, saliti su uno zoccolo ai piedi di un diedrino, passaggio molto tecnico per uscire sul lato sinistro poi salto di roccia e muro strapiombante con buoni appigli in leggero obliquo verso destra.
5°tiro: 15m, 6a/b, muretto poi diedro poi ancora muretto solcato da fessura salto di roccia e sosta.
6°tiro: 20m 6a. (in comune con "febbre gialla") salto di roccia fino ad una pianta sulla sinistra da  dove parte una placca appoggiata con piccole tacche, dopo la placca si impenna e gli appigli diventano buoni; si prosegue in obliquo a destra sotto un tetto al termine del quale dopo un ultimo diedrino si esce in vetta.
discesa: dalla vetta verso sinistra fino a prendere il sentiero che scende, dal settore "normale" adiacente, direttamente al rifugio.
note via attrezzata dal basso nel 2002, necessari 12 rinvii.
commenti alla via su: http://www.gulliver.it/itinerario/3772/